Di fiore… in Colle!

Mi rendo conto di rasentare la blasfemia, ma presuntuosamente sono convinta che Lui o Lei, qualora esista e qualunque sia il nome con cui siete soliti chiamarlo/a, in questo caso non abbia nulla da eccepire se vi dico

“prendente e piantatene tutti”

Sì, perché da quello che mi risulta ha sempre avuto a cuore la Natura, come la mamma ha a cuore il suo bambino, forse di più. Anche ‘O scarrafone, nessuno escluso.

Siamo abituati a pensare agli insetti con disgusto, o quanto meno fastidio, eppure “abbiamo l’obbligo morale di prenderci cura della miriade di esseri che popolano il globo, senza distinzioni, e di farlo al meglio delle nostre possibilità. Questo vale anche per certe bestiole che non sembrano promettere alcun vantaggio concreto, come gli insetti… Vale perfino per le specie delle quali pensiamo: ‘Non si starebbe meglio senza?’. La natura è strabiliante nella sua complessità, e in questo sistema di sistemi dall’incastro minuzioso, nel quale noi esseri umani rappresentiamo soltanto una specie tra milioni, gli insetti costituiscono un ingranaggio indispensabile.” (Sverdrup-Thygeson A., Terra Insecta, BUR Rizzoli, 2019, p. 11).

L’ISPRA racconta i numeri di questo ingranaggio indispensabile:

“Oltre il 75% delle principali colture agrarie e circa il 90% delle piante selvatiche da fiore si servono di api, vespe, farfalle, coccinelle, ragni, rettili, uccelli e mammiferi e in generale di impollinatori per trasferire il polline da un fiore all’altro e riprodursi. L’impollinazione animale, consentendo a tantissime piante di riprodursi, è la base fondamentale per l’ecologia delle specie e il funzionamento degli ecosistemi, la conservazione degli habitat e la fornitura di una vasta gamma di importanti e vitali servizi e benefici per l’uomo, inclusa la produzione di alimenti, fibre, legname e altri prodotti tangibili. In sintesi, l’impollinazione soprattutto entomofila è alla base della biodiversità, della nostra esistenza e delle nostre economie.”

Detto questo non serve altro a spiegare perché domenica 12 marzo sarò in piazzetta a San Sebastiano, insieme ad alcuni prodi e volenterosi aiutanti, a regalare 8 kg di semi di fiori graditi agli insetti impollinatori a chiunque venga a prenderli. Si possono seminare nelle ciotole sul davanzale, in terrazza, in giardino (a meno che non abbiate l’abitudine di tenerlo rasato come la crapa del soldato Jane), lungo i fossi…

Potreste scoprire la disarmante bellezza del fiorellino di trifoglio, del meliloto o della lupinella e stupirvi di fronte al tripudio di vita che portano con sé.

Vi saluto con un haiku del poeta giapponese Masaoka Shiki:

Giorno di primavera:

si perde lo sguardo in un giardino

largo tre piedi

Vi aspetto numerosi,

Federica

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